MUD EXPERIENCE 4X4 2002

MUD EXPERIENCE 4X4 2002 - FOTO 

 

 

Ultimo nel calendario del Raduni Nazionali FIF per il 2002, non si può certo definire tale nella classifica di gradimento dei fuoristradisti siciliani e calabresi.

Stiamo parlando dell’ormai tradizionale raduno quasi invernale organizzato dal Ciclopi Catania Club 4x4 e svoltosi il 15 dicembre 2002, denominato quest’anno “Mud Experience 4x4”. Reduce dal “Sieli on the mud” del 2000 e dal “Randazzo Trophy 4x4” del 2001, anche questo ennesimo raduno del Ciclopi è stata la conferma dell’alta preparazione organizzativa di un Direttivo che si presenta sempre compatto e solidale nell’affrontare determinate manifestazioni.

Pubblicizzato esplicitamente come un raduno impegnativo, destinato ai veri duri del 4x4, con un tracciato senza le solite varianti facili, la manifestazione ha fatto da richiamo a ben 183 equipaggi giunti da tutta la Sicilia e dal sud della Calabria, che si sono ritrovati domenica mattina nell’area di servizio Gelso Bianco sull’autostrada Catania Palermo.

Il tempo, clemente, ha tenuto per tutta la mattinata per poi inzuppare per bene la parte forse più argillosa del tracciato, la Val Dittaino.

Dopo una tappa di trasferimento su autostrada fino a Sferro gli organizzatori hanno pensato bene di dedicare la parte iniziale del tracciato off road alla recente gara di challenger svoltasi in Sicilia dopo diversi anni di inattività nel settore. I partecipanti si sono infatti potuti sbizzarrire nella velocità (con le dovute cautele) sui tratti già percorsi da campioni come Marco Auteri (campione italiano 2002 Rally Tout Terrain), Roberto Ciampolini o Pier Paolo Larini, anche se ovviamente con auto più “ridotte”.

Ma la velocità presto lasciava il posto alla tecnica ed ecco che i partecipanti si sono trovati impegnati a risalire il letto di un torrente stagionale, tra pietre, fango e cespugli, con passaggi di twist dove era veramente difficile passare in aderenza e dove gli schizzi di fango arrivavano veramente molto in alto come in un’esplosione di fuochi artificiali. Del resto si sa che il fango della piana di Catania, dove ci trovavamo, è molto particolare, pastoso, aderente e difficile da togliere ai lavaggi.

Quest’anno è stata inserita una novità per evitare che qualche partecipante non ben attrezzato (ad esempio con gomme non artigliate, che del resto erano obbligatorie) facesse da tappo a coloro che invece erano ben in grado di affrontare tutti i passaggi impegnativi: ad una certa nota del road book un componente del Direttivo del club valutava ed osservava le auto che transitavano ed a coloro che si presentavano in regolare “tenuta off road” consegnava un road book supplementare che li portava, facoltativamente, ad affrontare una mega salita con fossi, canaloni, fanghetto, pietre anche grosse e twist, oltre che con fossati laterali veramente impressionanti. Fin’ora questa salita era stata percorsa in altri raduni solo…… in discesa. Veramente grande il divertimento e l’impegno di questi equipaggi che hanno portato sul serio a diversi limiti le proprie vetture. Da segnalare soltanto un paio di rotture di semiassi e giunti, nonché pochissimi danni di carrozzeria, a significare che ci sono in giro veri fuoristradisti che svolgono l’attività con la testa e non solo con il piede. Tutti gli altri invece proseguivano lungo il tracciato normalmente segnalato nel road book originale per poi ricollegarsi con gli altri alcune note più avanti. Comunque anche il tracciato “soft” era impegnativo, con tratti scivolosi e salite di fango che hanno fatto ben faticare coloro che si sono presentati in maniera sconsiderata con gomme stradali ad un raduno come questo, da loro sottovalutato.

Dopo le colline di Castel di Judica, con tratti molto scivolosi, il percorso proseguiva direttamente dentro gli argini del Fiume Dittaino, da Catenanuova fino nei pressi di Agira. Per chi non lo conoscesse, diciamo subito che questo fiume è un ricettacolo di fangaie e guadi incredibili, capaci di tendere trappole anche ai più spregiudicati. Ed infatti, la pioggerellina caduta innocente nella mattinata dal cielo siciliano, nel pomeriggio ha creato non pochi problemi agli organizzatori, ma anche un gran divertimento tra i partecipanti.

Particolarmente insidioso un guado fangoso del Fiume Dittaino (gli organizzatori erano indecisi se metterlo o meno, ma sarebbe stato un peccato non farlo) dove solo pochissimi audaci sono riusciti a passare senza l’aiuto di corde e verricello. Tutti gli altri sono stati la “manna” per gli organizzatori che si sono dovuti cimentare in molteplici traini anche doppi per liberare i piantati. Ma, come era nello spirito della manifestazione, è emerso anche l’aspetto bellissimo della solidarietà reciproca e della iniziativa personale. Infatti, sotto la pioggerellina leggera ma insistente e soprattutto visto il grosso numero di auto da recuperare, moltissimi sono stati gli equipaggi che non restavano con le mani in mano e si mettevano a disposizione per aiutare gli altri in difficoltà. Questo è il vero Off Road!!!

Da segnalare come particolarmente interessante un ultimo guado del Dittaino, verso la fine del tracciato, dove gli equipaggi dovevano transitare dentro una briglia di cemento con l’acqua alta circa 90 cm (era meglio avere lo snorkel, ma non indispensabile anche se al limite per molte vetture). Inutile dire che le acque del fiume hanno fatto visita a molti interni di 4x4, ma questo fa parte del gioco ed è piaciuto a tutti: è veramente emozionante “navigare” con la propria 4x4 nell’acqua alta con la sicurezza di avere il “duro” sotto.

Tra un fangaia e  l’altra tutto procedeva bene durante il pomeriggio, fino a giungere alla fine con le ultime luci del tramonto.

Durante l’assegnazione dei premi, il presidente Carlo Vannucci ha esposto ai presenti i risultati della manifestazione ed i motivi che hanno portato a ritardare la stessa premiazione, dovuti al troppo fango che ha differenziato di molto l’arrivo dei partecipanti (i primissimi sono giunti al bar Gulisano alla stazione di Raddusa alle 16.00 circa) e ad un increscioso incidente “diplomatico” con un pastore del posto con il quale lo stesso Carlo Vannucci, spalleggiato dai “prodi” Fausto Scalia e Mario Petralia, ha dovuto diplomaticamente discutere. Nel contempo sono state assegnate due coppe ai clubs più numerosi (1° il Circolo Matricole del Fuoristrada e 2° il Lentini Club) ed una coppa al club proveniente da più lontano (il Sila Club).

Ma non era finita! Effettuata la premiazione, Carlo Vannucci ritornava “sul campo di battaglia” a dare manforte a tutto il resto degli organizzatori, rimasti imperterriti ad aiutare diversi gruppi di partecipanti bloccati di brutto lungo la parte finale del percorso. Sia a causa del buio e sia per l’alto numero di piantati, tra questi è esploso un senso di preoccupazione verso gli organizzatori che, essendo impegnati su diversi fronti, non potevano essere presenti da tutti. Venivano quindi diffuse via radio e via cellulare note di rassicurazione basate sul fatto che tutti sarebbero stati tirati fuori a turno, che gli organizzatori stavano tutti lavorando e che tutti insieme avrebbero dormito nelle proprie case quella notte, con le proprie 4x4 sporche o rotte, ma nel garage. Da segnalare l’ultimo tirato della nottata: Alfio di Catania con il suo Suzuky piantato di brutto senza alcuna trasmissione, insieme ai suoi amici, Nico con un Nissan ed un altro con un suzuki.

Questa fase finale ha fatto sollevare qualche critica verso la manifestazione e l’organizzazione, ma posso assicurare che i ragazzi del Direttivo del Ciclopi Catania Club 4x4 sono stati tutti presenti a tirare fuori chi era in difficoltà fino alle ore 1,30 di notte, sporchi di fango fino ai capelli, con auto anche danneggiate, con tutte le cinghie di traino rotte (anche quelle da 12.000 kg) e tutti i grilli persi nel fangoso buio di quella notte.

Complimenti veri per il Ciclopi Catania Club 4x4 che, con questo raduno, chiude in bellezza la stagione 4x4 siciliana 2002 e che lascia nella bocca dei fuoristradisti la voglia di riprovare l’ebbrezza di partecipare a raduni come il “Mud Experience 4x4”!!!

Mi giunge un desiderio da parte del presidente Carlo Vannucci che mi chiede di ringraziare i propri collaboratori nella realizzazione e nella gestione della manifestazione: Antonio Manno, Mario Petralia, Mario Rapisarda (supermario), Massimo Rapisarda, Stefano Di Mauro, Maria Rapisarda, Rosario Grasso, Alessandro Campisi (pittinicchio), Cinzia Ciccia ('a Ciccia) e, non per ultimi ma in particolare, Fiorello Gulisano e Fausto Scalia.